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Armando Verdiglione 
Niccolò Machiavelli
 
pp. 189
Spirali edizioni, 1994

Collana Cifrematica, psicanalisi, psichiatria

 

 

 

 



Il Machiavelli noto è formato da una serie di bugie contro Machiavelli. Armando Verdiglione, con questo Machiavelli assolutamente sconosciuto e nuovo, interviene da intellettuale, da psicanalista e da cifrante, sulla struttura politica, finanziaria, culturale e mediatica dell’Italia di oggi. In maniera elegante, chiara e semplice.

 

 

Indice


L’atto

Il palinsesto. La carta intellettuale d’Italia

Niuno sanza invenzione fu mai grande uomo nel mestiere suo.
(Dell'arte della guerra)

Le virtù del principio. Aut Caesar aut nihil

La dissidenza della parola è la sua logica, diadica e triadica: senza il sistema né il dissenso che lo consacri, senza il luogo della parola né la cosmopolitica.

Mamma la paura. Il sangue bianco e la libertà della morte

L’assemblea formata sul principio dell’amore è matricida e la città si regge sulla morte: Paride sceglie la più bella, sceglie l’amore, cioè la guerra, e la Sfinge, partner ideale, sa fare l’amore.

Disegni e favole. La fede di Cristo

Voi vi posavi qui col becco aperto
Per attender di Francia un che venisse
A portarvi la manna nel deserto.
(Decennale primo)

Così si trattano i poeti

E tengono uno ordine mirabile, in modo che allo arrivare ciascuno ha suo luogo, fino alla meretrice.
(Ritratto delle cose di Francia)

In nome del bene. Il vestito della repubblica

Dopo sarà diverso, ma peggiore. Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.
(don Fabrizio, nel Gattopardo)

Tertium datur. Il cielo e la Borsa

Voi avete bevuto il mare e ora avete paura d’una pozzanghera.
(Legazione terza)

Il commento impossibile

Il bestiario politico di questi cinquecento anni si è allenato con Machiavelli, il Maligno, l’Anticristo, il Minotauro, l’ispiratore di perfidie e di eccidi, il patrono di porci e canaglie, di sciacalli e iene, di serpenti e mostri, di despoti, tiranni e vampiri, il naturalista, il nazionalista.

I manifestanti e gli autonomi. Perché non leggere?

Si Machiavel avait eu un prince pour disciple la première chose qu’il lui eut recommandée aurait été d’écrire contre lui.
(Voltaire)

La legge, l’etica e la ragione dell’Altro

Antonino Pio disse a uno delatore che invano si affaticavano li imperatori, perché nessuno ammazzò mai il suo successore.
(Sentenze diverse)

Lo stato, l’utile e il fine

Un principe che può fare ciò ch’ei vuole, è pazzo; un popolo che può fare ciò che vuole, non è savio.
(Discorsi)

La brigata

La vostra filosofia non credo che abbi a esser mai capacie a’ pazzi; e’ savj non son tanti che bastino: voi m’intendete, benché non abbi sì bello porgere. Ogni dì vi scopro el maggiore profeta che avessino mai li Ebrei o altra generatione.
(Filippo Casavecchia, 17 gennaio 1509)

L’invenzione e l’arte della politica

Io non voglio e non posso credere che il male sia lo stato normale degli uomini.
(Dostoevskij)

La comunicazione diplomatica e la biblioteca della Pentecoste

Machiavelli è un meraviglioso scrittore e forse il più grande prosatore d’Italia.
(Giovanni Papini)

La fortuna, la virtù e la gloria

Gli uomini possono secondare la fortuna e non opporsegli; possono tessere gli orditi suoi, e non rompergli. Debbono, bene, non si abbandonare mai; perché, non sappiendo il fine suo, e andando quella per vie traverse ed incognite, hanno sempre a sperare, e sperando non si abbandonare, in qualunque fortuna ed in qualunque travaglio si truovino.
(Discorsi)

Dio e il capitale del principe

E la prima coniettura che si fa del cervello di uno signore, è vedere gli uomini che lui ha d’intorno; e quando e’ sono sufficienti e fideli, si può sempre reputarlo savio, perché ha saputo conoscerli sufficienti e mantenerli fedeli. […] E perché sono di tre generazione cervelli: l’uno intende da sé, l’altro discerne quello che altri intende, el terzo non intende né sé né altri; quel primo è eccellentissimo, el secondo eccellente, el terzo inutile.
(Principe)

L’antico e il nuovo. Il governo della città

E tanto sono questi vizi più detestabili, quanto ei sono più in coloro che seggono pro tribunali, comandano a ciascuno, e vogliono essere adorati.
(Discorsi)

L’esercito e la battaglia. L’eternità dell’istante

Sarajevo è un cimitero notturno, ma il fracasso degli sporadici tiri delle armi turba la pace delle sue mura.
(Juan Goytisolo)

La carta della diplomazia fiorentina

E così i nostri principi italiani quella virtù che non era in loro temevano in altri e la spegnevano, tanto che, non la avendo alcuno, esposono questa provincia a quella rovina, la quale dopo non molto tempo la guastò ed afflisse.
(Istorie fiorentine)

Le donne italiane e la lussuria

Chi non ha lo stato in questa terra, de’ nostri pari, non truova cane che gli abbai.
(Messer Nicia)