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Armando Verdiglione 
La dissidenza freudiana

pp. 212
Feltrinelli 1978, Spirali edizioni 1997

Collana Cifrematica, psicanalisi, psichiatria

 

 

 

 



Viene riproposto oggi, dopo venti anni, il libro che getta le basi della cifrematica, la scienza della parola.

a Jacques Lacan
le novelle di un'avventura
a Niccolò Machiavelli
i frammenti di una lettura distratta di Freud

Indice

Della strega e del tiranno, per cominciare

Primo giorno. Il politico e l'inconscio

Quando il silenzio volge
questo sia anche una parola.
HÖLDERLIN

I. Qui conta di un debuttante e della militanza e come Orfeo perde due volte Euridice

I messianici rimproverano a Freud di non fare della teoria una costruzione sociopolitica.

II. Come l'abito di Arlecchino si confessa davanti all'inquisitore

Il discorso analitico non decostruisce né demistifica. Non rivela nessuna menzogna. Non mette a nudo nessuna impostura. Corre sul filo di un lapsus, sul sentiero battuto da un nome. S'imbatte nella violenza dell'inconscio.

III. Dei funzionari del re Mida al banchetto della politica

Secondo il diritto l'antico inaugura il nuovo. Le profezie si compiono con il ritorno al dogma. Ma il dogma, come dimostra Freud a proposito del monoteismo, s'inscrive in un atto di dimenticanza.

IV.Qui si allude al delfino all'antipsicanalisi e al giallo contemporaneo

La filosofia chiama progresso della conoscenza definire stupide le cose che accadono.

V. Di Freud guastafeste tra Mussolini e Pio Gemelli e Gramsci

Il fascismo individuava nella psicanalisi una mistificazione letteraria, pseudoromantica, decadente puramente distruttiva, una teoria mostruosa, tossica.

VI. Di Sigfrido e del rizoma

L'importanza attribuita a una collaborazione con un personaggio come Jung testimonia quanto Freud reputi sovversive le invenzioni della psicanalisi. Occorre notare per inciso che Freud fin dall'inizio sa dei pregiudizi razziali di Jung.

Secondo giorno. Dente perdente

E attraversando tutta la città scovate lo straniante dalle forme femminili, che porta una nuova malattia nelle donne e oltraggia i matrimoni.
EURIPIDE, Le Baccanti

I. Del mito di Babele e dell'alingua

Non governata da un ____, la materia esiste senza legge né senso né scopo.

II. Della prosodia di un nome

Marx ha dimostrato lo scacco della ragione nel sintomo: la ragione non è per nulla astuta se nel sintomo interviene un effetto di ripetizione.

III. Dei pregiudizi di Montesquieu e delle sviste di Charcot

L'apprendimento rientra nell'istituzione e ne definisce la memoria sull'economia dell'errore. È il modello più illustre di stabilità sociale.

IV.Qui conta di Alcibiade, come il medioevo lo crede donna

La subordinazione dell'oggetto in perdita, del sembiante ai rapporti fra gli umani, ai rapporti di forza è compito dell'animale politico che arriva alla civiltà indicata da Hobbes come quella dell'homo homini lupus. La politica è l'artificio della soppressione dell'oggetto.

V.Come Narciso muore di niente

L'oggetto della sopravvalutazione sessuale è non il partner ma il sembiante. Il partner rimane soltanto il pretesto. E l'amante non sa di chi sia innamorato. "Di te", "di lei", "di lui" sono sfumature di questo non sapere.

VI. Dello choc di Sartre

L'esistenza dell'inconscio costituisce l'estrema sfida ai regimi del ventesimo secolo come a qualsiasi fenomenologia.

VII.Dei tre uomini di Jarry

Se il linguaggio non è una dimora edificabile, nessuno può mostrare al parlante l'ora della libertà.

VIII.Di un ombelico e di una congettura

Apofantica, non modale, l'interpretazione fa il gioco dell'equivoco. Trae la sua portata dall'esistenza dell'inconscio, che essa non risolve ma conferma.

IX.Come divenire parricida

L'enigma che la Sfinge pone è l'enigma della nominazione in cui Edipo, vagando dal tempio al trivio, finisce con l'imbattersi.

Terzo giorno. Il discorso della festa

In Sicilia non importa far male o bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di "fare".
TOMASI DI LAMPEDUSA

I.Dei castelli di carte

I fantasmi pervadono non solo i sogni ma anche la veglia, un sogno a occhi aperti. Dove il ricordo è leggenda.

II.Del "lui"

Incantesimo è il raggiungimento rapido, anzi istantaneo del successo. La mitologia ne ha fatto un attributo professionale del medico.

III.Qui conta di un'istigazione a ridere

La legge non è il contrario del caso ma ne richiama l'irregolarità. L'istante della legge è l'istante della provocazione dell'incidente.

IV.Come l'isteria crea dio

Fra l'uno e l'altro c'è un intervallo, incolmabile. Questo porta Eckhart a una dualità senza rimedio, a una sezione senza comune misura, a una scissura acosmica.

V. Dell'amante e del ricco

Gli umani dispongono di un'occasione quasi proverbiale per dormire: dell'amore. In cui loro sono sicuri di far fiasco.

VI. Come il grande Pan è morto

Se la morte risulta irrappresentabile, lo scacco della credenza è segnato: è impossibile infatti credere nella morte, nel fatto. All'estremità di ogni spettacolo.

 

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