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Armando Verdiglione 
Lettera all’eccellentissima Corte di Appello. A proposito di un verdetto

pp. 138
Spirali edizioni 1987

Collana Cifrematica, psicanalisi, psichiatria

 

 

 



Armando Verdiglione: “Poiché in questi due anni non ho avuto modo né di difendermi né di esprimermi, poiché è stata criminalizzata la mia parola e in seguito vietata, poiché intendo fornire il mio apporto per una testimonianza in un itinerario di verità che respinge il vittimismo, scrivo questa lettera all’eccellentissima Corte di Appello scommettendo sull’intelligenza. E già per precisare che la parola, l’inconscio e il transfert non possono processarsi se s’instaura una condizione di ascolto. Per due anni non mi sono riconosciuto affatto in questo processo. Sono stato cercato dove non mi trovavo. Creando un personaggio che non mi riguardava. Giungendo all’estremo malinteso. Accrescendo l’enigma anziché toglierlo”.

Indice

La dissidenza
L'interrogatorio preconcetto
Una sentenza assurda
Il pericolo della parola
Il diritto alla prova
Un libero convincimento milanese e patriottico
Il transfèrt è improcessabile
Il capo carismatico e l'analogia
L'investimento e il profitto
La minaccia e l 'ironia
Questa inquisizione
La testimonianza
De rerum imperitia
Il malinteso