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Armando Verdiglione: “Poiché in questi due
anni non ho avuto modo né di difendermi né di esprimermi, poiché
è stata criminalizzata la mia parola e in seguito vietata, poiché
intendo fornire il mio apporto per una testimonianza in un itinerario di verità
che respinge il vittimismo, scrivo questa lettera all’eccellentissima
Corte di Appello scommettendo sull’intelligenza. E già per precisare
che la parola, l’inconscio e il transfert non possono processarsi se s’instaura
una condizione di ascolto. Per due anni non mi sono riconosciuto affatto in
questo processo. Sono stato cercato dove non mi trovavo. Creando un personaggio
che non mi riguardava. Giungendo all’estremo malinteso. Accrescendo l’enigma
anziché toglierlo”.
Indice
La dissidenza
L'interrogatorio preconcetto
Una sentenza assurda
Il pericolo della parola
Il diritto alla prova
Un libero convincimento milanese e patriottico
Il transfèrt è improcessabile
Il capo carismatico e l'analogia
L'investimento e il profitto
La minaccia e l 'ironia
Questa inquisizione
La testimonianza
De rerum imperitia
Il malinteso